Sulla presa in considerazione dei periodi di educazione dei figli in altri Stati membri ai sensi della sentenza Reichel-Albert della Corte di giustizia dell'Unione europea 

Il firmatario solleva la questione della presa in considerazione dei periodi di educazione dei figli in altri Stati membri. Ai sensi dell'articolo 44, paragrafo 2, e (3) del regolamento (CE) n. 987/2009, spetta allo Stato membro nel quale l'interessato esercitava in precedenza un'attività retribuita prendere in considerazione il periodo di educazione dei figli. Al punto 32 della sentenza Reichel-Albert (C-522/10), la Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE) ha dichiarato che restano applicabili le disposizioni legali dello Stato membro al cui diritto l'interessato era assoggettato alla nascita del figlio. Nel caso in questione, non era lo Stato membro di residenza della sig.ra Reichel-Albert. Di conseguenza, anche le disposizioni del titolo II del regolamento (CE) n. 883/2004 relative alle persone che non esercitano attività retribuite erano state espressamente applicabili.

Il firmatario sostiene che, al punto 73 della sentenza nella causa C-388/09, la CGUE ha ribadito il principio del diritto alla restituzione dei contributi (monetari). Ciò dovrebbe pertanto essere esteso ai contributi dedicati all'educazione dei figli e ad altri contributi in generale. La responsabilità dovrebbe pertanto ricadere sullo Stato membro che beneficia in linea di principio dell'attività di educazione dei figli. I regimi speciali dovrebbero applicarsi anche qualora nessuno Stato membro sia competente al momento del parto (o dell'adozione).