A nome dell'Associazione funzionari italiani dell'Ufficio europeo dei brevetti, corredata di 26 firme, sul trasferimento dei contributi pensionistici versati in Italia presso EUROCONTROL e Ufficio europeo brevetti 

La petizione va a
Petitionsausschuss des Europäischen Parlaments
1 sostenitore 1 in Unione europea

Raccolta voti terminata

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Raccolta voti terminata

  1. Iniziato 2019
  2. Raccolta voti terminata
  3. Preparare la presentazione
  4. Dialogo con il destinatario
  5. Decisione

Questa è una petizione online del Parlamento europeo .

Inoltro

Le firmatarie presentano una petizione collettiva per la tutela dei diritti previdenziali degli assistiti, 26 funzionari internazionali, attualmente in servizio presso EUROCONTROL o l'Ufficio europeo brevetti. Tutti cittadini italiani, con esperienza lavorativa pregressa in Italia e all'interno dell'UE, prima di essere assunti dalle predette organizzazioni internazionali. Non esistendo un accordo fra l'Italia e EUROCONTROL, nonché l'Ufficio europeo dei brevetti, che permetta il trasferimento dei diritti a pensione o la totalizzazione dei contributi per acquisire il diritto a un'unica pensione, gli assistiti rischiano di perdere i contributi versati in Italia, poiché la legislazione italiana non ne prevedrebbe il rimborso. Vengono perciò invocati: una serie di articoli dei trattati (9, 20, 45, 145, 146, 147, 151 TFUE) e della Carta dei diritti fondamentali (15 e 34), i preamboli della direttiva 2004/58/CE sulla libertà di circolazione dei lavoratori e del regolamento (CE, Euratom) n. 723/2004 di modifica dello statuto dei funzionari UE, nonché altri documenti della Commissione [COM(2012) 153 final, relativa alla dimensione esterna del coordinamento in materia di sicurezza sociale nell'Unione europea] e del Parlamento europeo (risoluzione del 25 ottobre 2011 sulla promozione della mobilità dei lavoratori all'interno dell'Unione europea, in particolare i punti 27 e 33) e ultima, ma non per importanza, la sentenza della CGUE del 4 luglio 2013 (nella causa C-233/12 Gardella c. INPS).Le firmatarie chiedono perciò al Parlamento europeo la soppressione di tale discriminazione in materia di accesso ai diritti pensionistici e la conseguente ricongiunzione dei contributi previdenziali versati nel paese di origine con quelli in corso di acquisizione presso le suddette organizzazioni internazionali Chiedono altresì che il problema sollevato sia oggetto di una risoluzione del Parlamento europeo.

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