A nome di 340 organizzazioni, sull'accordo di libero scambio UE-Mercosur e, nello specifico, sul caso del Brasile 

La petizione chiede l'interruzione immediata dei negoziati sull'accordo di libero scambio UE-Mercosur. I firmatari chiedono che l'UE eserciti la sua influenza per evitare l'aggravarsi della situazione ambientale e dei diritti umani in Brasile, dal momento che il rispetto e la promozione dei diritti umani sono un obiettivo generale dell'Unione. I firmatari sostengono che l'amministrazione del Brasile continua a minacciare il funzionamento democratico di base della società civile, nell'attribuire al ministero dell'Agricoltura la responsabilità della demarcazione delle terre delle comunità indigene, spianando così la strada all'aumento dell'agribusiness del bestiame e della soia e accelerando dunque il disboscamento. Inoltre la petizione segnala che sempre più territori delle comunità indigene subiscono attacchi di invasori e che gli attivisti vengono presi di mira e sarebbero etichettati come terroristi. Sulla scia della negazione del riscaldamento globale, sono stati aboliti i servizi responsabili in materia di cambiamenti climatici, mettendo conseguentemente a rischio le possibilità di attuazione dell'accordo di Parigi. In tale contesto, il firmatario chiede all'UE di assicurare che non vengano venduti prodotti brasiliani che abbiano comportato l'accelerazione del disboscamento, l'appropriazione dei terreni delle comunità indigene o la violazione di diritti umani. I firmatari chiedono inoltre il sostegno della società civile brasiliana e il monitoraggio delle violazioni dei diritti umani, nello specifico nei confronti della popolazione indigena e degli attivisti a difesa dell'ambiente.