Sulle aziende al di fuori della zona euro che pagano tasse in Francia e sull'interpretazione del regolamento (UE) n. 260/2012  

La firmataria ha notato una differenza d'interpretazione tra la Francia e la Polonia del regolamento UE n. 260/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 marzo 2012 che stabilisce i requisiti tecnici e commerciali per i bonifici e gli addebiti diretti in euro e che modifica il regolamento (CE) n. 924/2009. Secondo l'ufficio francese delle imposte per le aziende estere (SIEE), dal 1 novembre 2016 viene richiesto a tutte le banche polacche di offrire ai clienti servizi SEPA B2B (un metodo di pagamento automatico utilizzato per pagare fatture una tantum o ricorrenti a creditori i cui debitori sono dei professionisti). Ciò significa che le aziende polacche che svolgono operazioni tassabili in Francia e che sono soggette all'IVA devono essere sanzionate a partire dal 1o febbraio 2018, data in cui le autorità fiscali francesi hanno deciso di infliggere sanzioni a tutte le aziende che non pagano le tasse tramite questo meccanismo. Secondo la banca nazionale polacca, l'articolo 3, paragrafo 2, del regolamento, non si applica a tutti i fornitori di servizi di pagamento; al momento attuale solo quattro banche polacche offrono tale servizio, in quanto non tutte hanno le capacità tecniche per soddisfare i requisiti delle autorità francesi. La firmataria vorrebbe sapere quale interpretazione del regolamento (UE) 260/2012 è corretta, se quella francese o quella polacca.