Sul presunto rifiuto delle autorità giudiziarie di applicare il principio della preminenza del diritto dell'Unione europea in Bulgaria 

La firmataria, che è membro dell'"Associazione delle vittime degli ufficiali giudiziari privati e del sistema della giustizia – Solidarietà", lamenta il rifiuto della magistratura di dare attuazione alla preminenza del diritto dell'Unione europea in Bulgaria. La firmataria sostiene che nella legislazione bulgara figurano disposizioni giuridiche che sono in contrasto con la direttiva 93/13/CEE del Consiglio, del 5 aprile 1993, concernente le clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori, e con l'articolo 47 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e il principio di efficienza.Secondo il suo parere, le disposizioni del codice civile bulgaro e in particolare quelle che disciplinano i procedimenti di ingiunzione ed esecuzione non prevedono il diritto fondamentale a un equo processo. La firmataria sostiene altresì che la maggior parte delle cause è stata inizialmente viziata dai giudici distrettuali, che, in maniera deliberata, non hanno esplicitamente emanato atti giudiziari. Afferma inoltre che non esiste alcuna possibilità giuridica effettiva di ricorrere contro le azioni e le omissioni degli ufficiali giudiziari privati, situazione ulteriormente aggravata dalla mancanza di un effettivo controllo degli stessi. La firmataria denuncia che i suoi conti, il suo salario e la sua pensione sono stati pignorati da un ufficiale giudiziario privato senza che le sia stata fornita una motivazione.