2,605 signatures
Petition is addressed to: Sindaco di Catania, Consiglio comunale di Catania, Sovrintendenza di Catania
La scogliera d’Armisi è uno degli specchi di mare di maggiore interesse naturale e paesaggistico della costa catanese. In questo meraviglioso specchio di mare, ancora intatto, baciato dalla presenza di lave millenarie e di grotte di scorrimento di acqua dolce di rarissima bellezza, generazioni di catanesi ed oggi moltissimi turisti godono della possibilità di un mare vicino, praticabile e servito dai mezzi di trasporto, di un mare “in città”. Infatti la Scogliera d’Armisi è l’unica spiaggia disponibile da più di un secolo per quelle migliaia di catanesi che vivono e lavorano nel centro storico e non possono spostarsi a sud o a nord per i bagni estivi: famiglie, giovani lavoratrici e giovani lavoratori, ma anche persone con limitata mobilità o con forme di disabilità, per le quali non è possibile raggiungere spiagge più lontane e costose.
La Scogliera d’Armisi è un bene comune e appartiene ai catanesi.
Su questo gioiello ambientale si sta giocando una vicenda brutta e opaca, tra altre della storia urbanistica di Catania. Infatti il Piano regolatore del Porto, pur non essendovi ad oggi la competenza sull’area e sul suo specchio di mare da parte dell’Autorità di Sistema Portuale del mare di Sicilia Orientale, ha previsto la realizzazione di un porto turistico destinato a una decina di mega-yacht di milionari, con un molo di circa 700 metri e un sistema di banchine di circa 90.000 metri quadrati: un vero e proprio mostro di cemento che distruggerebbe un intero ecosistema marino e si configurerebbe come una ulteriore “isola di calore” a tutto svantaggio del clima e del sistema ambientale della città. Per non dire che la Scogliera ha già un porto turistico – il Porto Rossi – che occupa e ostruisce uno spazio di grande bellezza a pochissima distanza, reso inopinatamente inaccessibile alla cittadinanza.
Nel contempo una società privata, che ha proposto dal 2003 un progetto simile, vanterebbe diritti sulla Scogliera d’Armisi e sarebbe sul punto di ottenere delle concessioni su questa parte del demanio pubblico marittimo.
Ci appelliamo al Sindaco, avv. Enrico Trantino, al Consiglio Comunale ed alle autorità che possono oggi interrompere questa triste speculazione e restituire ancor più bella la scogliera cittadina.
Noi siamo mobilitate e mobilitati. Firmiamo questo appello con la fiducia che chi ha gli strumenti legali e legittimi per mettere fine a questo scippo si adoperi subito. Vigileremo e se necessario verremo a portare l’acqua della scogliera fino al consiglio comunale ed alla Prefettura. Perché chi dorme si svegli e agisca, per Catania, le catanesi e i catanesi.
FIRME dei proponenti
Attilio Scuderi
Aloisio Gaia
Aloisio Mimmo Maria
Barbettani Stefania
Barcelli Giuseppe
Cannatella Francesca
Cantone Aurelio
Carrubba Massimo
Carrubba Tommaso
Castorina Paolo
Castrogiovanni Annamaria
Castrogiovanni Natalina
Castrogiovanni Salvatore
Coco Alessio
Cuscunà Giovanna
Delma Iacona Milena
Faro Franco
Fede Tony
Fassari Margherita
Giordano Giovanna
Grasso Luciano
La rosa Grazia,
Massimino Eletta
Milazzo Giusi
Palumbo Gioacchino
Pietrini Emmanuele
Pietrini Luana
Reina Monica
Santonocito Carmelo
Santonocito Corrada
Santonocito Marianna
Scaletta Anna
Testa Francesco
Tomasello Giuliana
Tomasello Santa
Tomasello Sante
Xibilia Gabriella
Salvo Girianni
Adriana Laudani
Agata Buscemi
Agata Nolfo
Antonella Inserra
Ambra Sottile
Antonio Amato
Giovanna Cannata
Fabio Garozzo
Katia Riolo
Franco Avola
Maria Virgillito
Maria Rosa Cosenza
Saro Spina
Simona Laudani
Gabriella Nolfo
Ignazio Avola
Mario Venuti
Maria Turco
Roberta Carchiolo
Anna Faro
Giovanna Brogna Sonnino
Clelia Cavallaro
Serena McKeon
Michela Ursino
Carmela Grasso
Giovanni Romeo
Vincenzo La Mendola
Alfonso Ruiz Felipe
Simona Barberi
Carmela Di Blasi
Concetto Scuto
Aurelio Sapuppo
Salvo Grillo
Simonetta Timpanaro
Valeria Barone
Maria Ferrara
Vittorio Cardaci
Achille Giancarlo Parisi
Rita Mazzarino
Oscar Guarnaccia
Elvira Vitale
Simona Parisi
Giuseppe Maria Leotta
Rita Trovato
Ugo Carta
Maria Ferrara
Vittorio Cardaci
Achille Giancarlo Parisi
Rita Mazzarino
Oscar Guarnaccia
Elvira Vitale
Simona Parisi
Giuseppe Maria Leotta
Rita Trovato
Ugo Carta
Salvatore Cuscunà
Emilio Migneco
Luciano Grasso
Donatella Salmeri
Antonino Scuderi
Cinzia Ruggieri
Angelo Scibilia
Reason
La Scogliera d’Armisi è un bene comune e appartiene ai catanesi.
Su questo gioiello ambientale si sta giocando una vicenda brutta e opaca. Il tempo stringe. Nelle prossime settimane si capirà se il percorso di privatizzazione e cementificazione può essere interrotto. C'è bisogno dell'aiuto di tutte le persone di buona volontà.
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Petition details
Petition started:
02/27/2025
Petition ends:
11/26/2025
Region:
Catania
Topic:
Environment
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Cambiamenti riguardanti la petizione
10 hours ago -
Comitato per la difesa e la fruizione della Scogliera d’Armisi di Catania - 23 marzo 2025
Il 21 marzo 2025 il Consiglio comunale di Catania ha scritto una delle pagine più brutte e avvilenti della sua storia.
Parte della maggioranza e parte dell’opposizione hanno infatti dato parere favorevole al Piano Regolatore del porto di Catania, presentato dall’Autorità di sistema della Sicilia orientale.
In...show moreComitato per la difesa e la fruizione della Scogliera d’Armisi di Catania - 23 marzo 2025
Il 21 marzo 2025 il Consiglio comunale di Catania ha scritto una delle pagine più brutte e avvilenti della sua storia.
Parte della maggioranza e parte dell’opposizione hanno infatti dato parere favorevole al Piano Regolatore del porto di Catania, presentato dall’Autorità di sistema della Sicilia orientale.
In aula, per chi era presente e per chi ha assistito in streaming, il consenso su questo parere si è formato sulla base di tre tesi ripetute in modo martellante (spesso, quando non credi, non puoi credere in una cosa, la ripeti, e ripeti, e ripeti, ma la realtà resta purtroppo lì, la realtà non cambia…).
1) Il Piano regolatore del Porto, secondo parte della maggioranza e parte dell’opposizione, sarebbe legittimo. Questo è FALSO. Associazioni di tecnici, ambientalisti, commercianti e comitati hanno dimostrato, in modo inoppugnabile, da settimane e mesi, che quel piano regolatore ha falle tecniche, formali e sostanziali, enormi; ed è in contraddizione con norme, leggi ma anche con atti dello stesso ente che lo propone, quale il parere espresso sul progetto (assai simile, se non sovrapponibile) presentato dalla società Toods’. E’ un atto illegittimo, cui manca trasparenza e conformità, al quale il Consiglio comunale ha dato un “via libera” che non modifica le criticità, ma che aggrava tremendamente i rischi ambientali, per la vita e la salute della città.
2) Il Piano regolatore del porto, sempre secondo parte della maggioranza e parte dell’opposizione, sarebbe realizzato senza danni ambientali per la città e non costituirebbe una cementificazione assurda del mare catanese. Anche questo è palesemente FALSO. Per avvalorare questa tesi abbiamo assistito al gioco del “non vedo, non ci sento ”. E tutto questo per non fare vedere alle catanesi ed ai catanesi quello che è sotto gli occhi di tutti: foci di fiumi interrati, sottopassaggi assurdi e irrealizzabili, scogliere ed ecosistemi marini di pregio sommersi da masse di metri cubi di cemento. E tutto questo per uno sviluppo che non esiste e per una “Miami dei poveri”, per un megaporto per milionari che porterà caos e devastazione, cancellando tra l’altro la storia di un bene comune prezioso, la Scogliera d’Armisi.
3) E da ultimo, parte della maggioranza e parte dell’opposizione hanno ribadito che non è vero che la Scogliera d’Armisi sia il gioiello che è. Tutto questo è doppiamente FALSO. Per avvalorare una tesi che è in contraddizione palese con la realtà i salti mortali sono stati doppi e tripli. Scene che non avremmo mai voluto vedere nel consiglio comunale di una grande città.
Tutto questo è stato condito, nei giorni precedenti, da un atto di vittimismo mistificatorio che è ormai di moda nella politica povera e senza ideali del nostro tempo. I rappresentanti comunali di alcuni partiti di maggioranza si sono detti “minacciati” dalle diffide e dagli appelli che provenivano dalle associazioni di commercianti, tecnici, ambientalisti e cittadini. E’ come dire che si sono sentiti minacciati dal normale esercizio della democrazia: dalla partecipazione attiva, libera e responsabile di migliaia di cittadine e cittadini.
Ci troviamo di fronte a un Consiglio comunale che, nella sua maggioranza, non sa e non vuole rappresentare la volontà della maggioranza dei cittadini.
Ci corre l’obbligo di spiegare a questi rappresentanti che è l’autorità portuale titolare del provvedimento che va la Ministero competente, assistito dai pareri richiesti dalla legge. Ed è contro i provvedimenti dell’autorità portuale, concepiti in contrasto con valutazioni negative degli stessi uffici comunali che il Consiglio ha ripetutamente ignorato, che si appelleranno da questo momento in poi associazioni e comitati. Lo faremo nei tempi, le forme e i modi dovuti, senza lasciare nulla di intentato per evitare uno scempio ambientale e urbanistico che Catania non merita.
Alla luce di tutto questo, ringraziando quella parte dell’opposizione e della maggioranza che ha criticato con coraggio e argomenti di verità e realtà questo agghiacciante provvedimento - che abbiamo chiamato non a caso CANCELLA IL MARE - ribadiamo la nostra ferma intenzione di continuare, con tutti i soggetti interessati, l’azione a favore di una vera promozione del mare catanese come bene comune di tutte e tutti, come luogo di socialità e benessere, contro speculazioni inguardabili che renderebbero la nostra città un inferno. Con buona pace di tutti, proveremo a fare sentire forte e chiara la voce e la volontà delle cittadine e dei cittadini.
Per queste ragioni invitiamo a continuare la raccolta di firme che sta arrivando a 2600 sostenitrici e sostenitori e a diffondere le ragioni della difesa del nostro mare
Comitato per la difesa e la fruizione della Scogliera d’Armisi di Catania -
UN MARE DI CEMENTO. No al progetto Cancella il mare
Sulla vicenda del Piano Regolatore del Porto di Catania si sta costruendo una gravissima cortina fumogena, una “cumparsa” (come diciamo a Catania) perché l’affare (è proprio il caso di dirlo) “deve andare in porto”.
Ma il diavolo fa le pentole e dimentica i coperchi.
Infatti, la proposta di delibera che verrà presentata al Consiglio Comunale di...show moreUN MARE DI CEMENTO. No al progetto Cancella il mare
Sulla vicenda del Piano Regolatore del Porto di Catania si sta costruendo una gravissima cortina fumogena, una “cumparsa” (come diciamo a Catania) perché l’affare (è proprio il caso di dirlo) “deve andare in porto”.
Ma il diavolo fa le pentole e dimentica i coperchi.
Infatti, la proposta di delibera che verrà presentata al Consiglio Comunale di Catania il prossimo 21 marzo, prova che il progetto dell’Autorità Portuale (ADSP) della Sicilia Orientale è carente e omissivo.
Citiamo limitandoci ai rilievi principali: “Dall'esame approfondito della Relazione Generale di Piano emergono significative incongruenze e refusi che inficiano la chiarezza espositiva del documento programmatico, compromettendone la piena intelligibilità (…) Si è rilevata una sostanziale incoerenza nell'apparato normativo del Piano, in particolare, la non corrispondenza tra i parametri urbanistici ed edilizi definiti nelle Norme Tecniche di Attuazione e quelli riportati nella tabella riepilogativa allegata alla stessa e riferita agli elaborati di zonizzazione (…) Dall'analisi della documentazione di Piano emerge una significativa discrasia tra gli obiettivi strategici dichiarati e la loro effettiva traduzione negli elaborati di zonizzazione (…) Tale incongruenza risulta particolarmente evidente nella mancata definizione di un quadro organico e dettagliato dei parametri edilizi ed urbanistici relativi al costruito, con specifico riferimento agli indici di edificabilità, alle altezze massime consentite e ai rapporti di copertura (…) In esito alle verifiche tecniche condotte dall’Ufficio, è emerso che gli elaborati grafici del Piano Regolatore Portuale sono stati erroneamente redatti (…) Emerge quindi la necessità di introdurre specifiche prescrizioni volte a garantire un'efficace mitigazione dell'impatto delle previsioni edificatorie contenute nel Piano Regolatore Portuale, con particolare riferimento alle aree di interfaccia con il tessuto storico-monumentale della città. In tal senso, è imprescindibile l'individuazione di zone di inedificabilità assoluta, strategicamente localizzate in corrispondenza dei punti di maggiore sensibilità del waterfront urbano, al fine di preservare le visuali storicamente consolidate e il rapporto percettivo tra la città e il suo porto”.
Traduciamo per i non addetti ai lavori, in pochi punti semplici semplici (tanto i catanesi hanno capito tutto, nonostante i convegni lussuosi e i paginoni di giornali):
1) Errati i numeri, le mappe, le previsioni, per un progetto che stravolgerebbe e se approvato stravolgerà Catania, il suo ambiente, la sua vita, la sua storia e la sua natura per sempre, meritando quindi il nome di Cancella il mare.
2) Nonostante questo pasticcio – che però deve essere approvato subito, perché si è arrivati all’emergenza - il Comune sembrerebbe intenzionato ad esprimere un parere favorevole ma vincolato. Chissà perché visto che pochi giorni prima, insieme alla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Culturali di Catania, aveva bocciato un progetto sul porto turistico molto simile e presentato da una società privata di cui non si hanno molte notizie (quanta Fudda al Passiaturi in questi giorni…).
3) Oltre agli errori rilevati dall’assessorato all’Urbanistica, ce ne sono molti altri; ma ne diciamo uno solo: nel Piano Regolatore del Porto presentato dall’Autorità Portuale sono sbagliati i confini del Porto stesso? La Scogliera d’Armisi non rientra nel Porto storico e tuttavia “magicamente” vi è ricompresa. Si può fare? Proprio no… E questo porta all’ultima considerazione…
4) Il Porto turistico per gli Yacht dei pochi supermilionari, quello che distruggerà una delle parti più belle di Scogliera, con un ecosistema di grotte e una fauna e una flora uniche, è la prima cosa che si dovrà realizzare. Va fatto presto, immediatamente. Le altre cose possono aspettare fino al 2045 (“Pensa Dio”, come diciamo sempre noi catanesi).
Lo diciamo chiaro. Diffidiamo il Consiglio Comunale di Catania dal dare parere favorevole ad un progetto che presenta gravi vizi.
Il Sindaco, l’Amministrazione e il Consiglio comunale possono scegliere: passare alla storia come il Sindaco (Trantino e il suo Vice), l’Amministrazione e il Consiglio Comunale che hanno approvato e promosso IL PROGETTO CANCELLA IL MARE, oppure rimandare al mittente questo mostro e aprire un serio dibattito nella città per la fruizione del primo bene comune dei catanesi: il nostro mare.
Se il parere dovesse passare così, presenteremo esposto/denuncia all’autorità giudiziaria e adiremo in ogni sede le vie legali contro il progetto Cancella IL MARE.
VEDIAMOCI TUTTE E TUTTI AL CONSIGLIO COMUNALE, A PALAZZO DEGLI ELEFANTI, PER LA DISCUSSIONE E LA VOTAZIONE SULLA SCOGLIERA D'ARMISI, SUL PORTO E SUL MARE DI CATANIA. VI ASPETTIAMO GIOVEDì 20 MARZO ALLE 10 E VENERDì 21 MARZO ALLE 19!
PRESENTI PER LA SCOGLIERA!!!
Comitato per la difesa e la fruizione della Scogliera d’Armisi di Catania
Debate
L'ho scoperto da un paio di anni dato che è semicoperto dalla stazione e dai binari, quasi nascosto ai più giovani che non conoscono la storia di questa scogliera. Anch'io, alla mia veneranda età, non conoscevo questo luogo. Adesso lo riconosco un meraviglioso scorcio di mare stupenda vicino al centro storico. Altre città invidiano la mostra città non per gli yacht ma per le nostre meravigliose spiagge e le nostre scogliere . Ma questa si trova al centro un miracolo che si può trovare a Catania.
No CONTRA argument yet.
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Il Lido Darmisi è vissuta per più di un secolo, è stato la vita per molte persone incliso io, con molti ricordi e sarebbe un peccato che questo lido venisse rimosso per un porto in cui possono farlo ovunque di cui c'è lo spazio libero.