Emergenza COVID-19: riduciamo le pensioni e aumentiamo la giustizia intergenerazionale.

A causa dell'epidemia da COVID-19, giustamente, la quasi totalità della popolazione attiva del Paese ha cessato le proprie attività lavorative al fine di contenere il contagio e di preservare la salute pubblica e la vita degli over 60 (94% circa dei decessi).

CONSIDERATO CHE - Il periodo di quarantena sta comportando la riduzione e spesso l'azzeramento del reddito per milioni di italiani in età lavorativa; - Le generazioni under 40 sono quelle che più hanno pagato e stanno pagando la crisi. Già costretti ad un mercato del lavoro volatile, a contratti a termine e spesso privi di garanzie (malattia, ferie, maternità), non è difficile immaginare che anche dopo la fine della quarantena le loro condizioni lavorative peggioreranno. - Le misure di indennizzo messe in atto dal governo comporteranno ripercussioni economiche che il Paese pagherà per i prossimi anni e che andranno ad aggravare le già precarie condizioni economiche ed esistenziali di molti lavoratori;

CONSIDERATO INOLTRE CHE -I beneficiari di pensione non solo non sono toccati dalle ripercussioni economiche di questa emergenza sanitaria, ma che probabilmente - date le limitate possibilità di movimento, quindi di spesa - potrebbero perfino veder aumentare la loro capacità di risparmio durante il periodo di quarantena. -Secondo il rapporto ISTAT 2017-2018 oltre il 40% dei pensionati percepisce più di 1500€/mese, quasi l'8% precepisce più di 3000€/mese.

Di seguito qualche articolo e rapporto che racconta l'Italia a due velocità:

https://www.agi.it/fact-checking/numeri_pensioni_italia-6897461/news/2020-01-17/

https://www.ilsole24ore.com/art/giovani-gap-cresce-fino-2030-AEJ3dSBC

https://www.istat.it/it/files/2020/01/Condizionidivitapensionati-Anno2018.pdf#page=7