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Petition is addressed to: Consiglio regionale del Lazio
Petizione popolare ai sensi dell’art. 65 dello Statuto regionale
Al Presidente del Consiglio regionale
p.c.: Al Presidente della Giunta regionale
I Comitati del Lazio contro ogni Autonomia differenziata, per l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti, il Tavolo NO AD del Lazio e le/i cittadine/i sottoscrittori - residenti in regione - esprimono l’esigenza di manifestare il proprio pensiero ed il proprio dissenso in relazione al progetto di Autonomia differenziata che pervicacemente viene portato avanti dal Governo.
Riteniamo utile una discussione sul punto, nonostante siano decadute, a causa della conclusione della legislatura regionale (2018-2023), le iniziative del Consiglio e della Giunta ai sensi dell’art. 116 c. 3 Cost. volte ad ottenere “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia” relativamente alle materie di cui all’art. 117 comma 3 della Costituzione.
Infatti nella seduta del 6 giugno 2018, il Consiglio regionale allora in carica aveva approvato l'ordine del giorno n. 2 del 31 maggio 2018 su "Intesa Stato-Regione prevista dall'art. 116, terzo comma, della Costituzione italiana", che impegnava il Presidente della Giunta regionale ad avviare il negoziato con il Governo. La giunta aveva iniziato un’attività istruttoria in merito, senza che sfociasse nell’avvio del negoziato.
Il 16 gennaio 2020 il “Comitato Romano per il ritiro di ogni autonomia differenziata” manifestò la sua opposizione alla eventuale intesa sotto la sede della regione Lazio.
Riteniamo che i gravi danni che l’AD provocherebbe, se attuata, vadano ben tenuti presenti e debbano rientrare nel dibattito politico e nella coscienza sociale.
Del resto, con la raccolta-firme per il referendum abrogativo della legge 86/24 (c.d. “Calderoli”) è emerso con chiarezza come i/le cittadini/e abbiano ben compreso la gravità delle conseguenze dell’AD. Nei due mesi estivi di luglio e agosto scorsi, cioè in un tempo brevissimo e scomodissimo, sono state raccolte ben 1.300.000 firme.
Purtroppo la Corte Costituzionale con sentenza 10/25 non ha ammesso il referendum abrogativo. La stessa Corte, tuttavia, con precedente sentenza 192/24, ha depotenziato la legge Calderoli dichiarando:
- l' incostituzionalità del trasferimento di potestà legislativa su intere materie
- la necessità che il trasferimento di sole funzioni avvenga per esigenze peculiari del territorio da dimostrare con apposita istruttoria e secondo il principio di sussidiarietà
- il ruolo imprescindibile del Parlamento sia nella determinazione dei livelli essenziali di prestazione (LEP) che al momento dell’approvazione dell’intesa con la singola regione.
L’intervento, complesso, è stato esteso ad altri importanti punti da interpretare in modo costituzionalmente compatibile - ma non è questa la sede per approfondire. Basta qui sottolineare che la Corte ha affermato e posto a base del complesso ragionamento ed intervento, il principio dell’Unità della Repubblica.
L’attuazione dell’AD, al contrario, “spaccherebbe” l’Italia accentuando e contribuendo a creare ed accrescere disuguaglianze non solo tra Nord e Sud ma anche all’interno delle regioni per le zone più svantaggiate.
Chiediamo che si tenga vivo l’interesse sulla questione per frenare la pulsione disgregativa con pesanti ricadute sull’uguaglianza dei diritti sociali e civili tra cittadini/e.
L’AD è una strada sbagliata, bisogna tornare indietro: l’Emilia-Romagna lo ha fatto con grande chiarezza e coraggio revocando il consenso all’accordo preliminare d’intesa già raggiunto col Governo.
Per queste ragioni, con la presente Petizione chiediamo al Consiglio regionale, e quindi ai nostri rappresentanti sul territorio, di impegnarsi - con apposito Atto di indirizzo – a non intraprendere alcun percorso diretto ad ottenere “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia legislativa”, ai sensi dell’art. 116 c. 3 Cost
Reason
L'autonomia differenziata è la facoltà, per le Regioni, di chiedere al Governo il trasferimento di poteri legislativi statali esclusivi in ambiti cruciali per l'esercizio dei diritti civili e sociali fondamentali!!!
Le Regioni aspiranti all'autonomia pretendono fondi aggiuntivi e privilegi fiscali, mettendo anche a rischio il bilancio dello Stato.
In pratica, autonomia differenziata significa creazione di 20 "piccole patrie" in guerra per le risorse, la differenziazione dei diritti dei cittadini in base alla residenza, la fine della solidarietà sociale erichiesto i dell'uguaglianza.
Sono 23 le materie su cui può essere chiesta l'autonomia differenziata, a partire da istruzione, sanità, ambiente, lavoro, grandi infrastrutture, energia, porti, aeroporti, ecc.
Il Governo ha recentemente rinnovato il suo patto di coalizione e intende rilanciare il progetto di autonomia differenziata, varando un nuovo disegno di legge che va con prepotenza al di là di quanto stabilito dalla Corte Costituzionale e portando avanti le trattative con alcune regioni. FERMIAMOLI!
Petition details
Petition started:
04/23/2025
Collection ends:
10/22/2025
Region:
Lazio
Topic:
Civil rights
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Why people sign
perchè l'autonomia differenzziata implica disuguaglianza e discriminazione, possibilità di ulteriore dispendio di denaro e corruzione, non è in sintonia con Costiutzione e Unità d'Italia
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Già l’Italia non la sento unita.Figuriamoci con l’AD.
Comunque.Viva l’Italia