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“Difetti tecnici”? Non esistono! Si veda la relazione illustrativa!
I negoziati tra maggioranza e minoranza iniziano questa settimana.
L'8 e il 9 ottobre scorso otto partiti hanno presentato in Consiglio provinciale due disegni di legge, proposti originariamente dall'Iniziativa per più democrazia, al fine di rendere finalmente praticabile il diritto di co-determinazione dei cittadini.
Grazie all'unità degli otto partiti in questo intento la minoranza (di opposizione) è diventata maggioranza con 18 voti e le due proposte avrebbero potuto essere approvate!
Il Presidente della Provincia ha affermato che entrambi i disegni di legge sarebbero stati respinti a causa di presunte “carenze tecniche”. Basta però leggere le relazioni sui disegni di legge per capire che tali carenze non esistono.(https://api-idap.landtag-bz.org/doc/IDAP_715577.pdf)
La “minoranza” e la maggioranza di governo hanno deciso insieme di rinviare la discussione per tentare di raggiungere un accordo. Trattandosi delle modifiche minime necessarie per l'applicabilità della legge provinciale 22/2018, è però escluso un compromesso che le possa limitare o addirittura possa nuovamente impedire la sua applicabilità.
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Come riportato dai media, l'8 e 9 ottobre è iniziata la discussione dei due disegni di legge dell'Iniziativa per più democrazia, presentati da 8 (!) partiti alla fine del 2023 nel Consiglio provinciale. Prima delle elezioni del 2023, essi si erano impegnati a modificare la legge sulla democrazia diretta e la partecipazione in modo tale che, dopo 25 anni, i diritti di co-determinazione potessero finalmente essere utilizzati. I due disegni di legge avrebbero dovuto essere presentati al Consiglio provinciale nel 2022 come proposte di legge di iniziativa popolare, ma la raccolta delle firme non aveva avuto successo a causa dei nuovi ostacoli posti dal Presidente della Provincia, che avevano reso ancora più difficile il superamento di un ostacolo già di per sé troppo alto.
Alla luce di una lettera aperta firmata da 34 organizzazioni sulla questione e di oltre mille sostenitori di una petizione in merito, la semplice correttezza avrebbe voluto che venisse proposto un incontro per poter esporre in modo costruttivo i motivi delle proposte avanzate.
Ma nemmeno la discussione in aula del Consiglio provinciale avrebbe dovuto aver luogo, dopo che la commissione legislativa aveva respinto l'esame del contenuto delle proposte. Gli otto partiti hanno invece reso possibile che ciò avvenisse, ritirando le loro mozioni nel tempo a loro riservato in quanto opposizione. La maggioranza di governo invece non ha avuto altro da offrire se non la richiesta di ritiro dei due disegni di legge.
La maggioranza non si aspettava una tale determinazione per questo fine, “la partecipazione dei cittadini alle decisioni!”. Così la “minoranza” è diventata maggioranza con 18 voti!
Il Presidente ha fatto sapere fin dall'inizio che l'SVP avrebbe respinto i due disegni di legge motivando la decisione con presunte “carenze tecniche”, senza entrare minimamente nel merito della loro presentazione in Consiglio e di ciò che propongono. Di “carenze tecniche” si può parlare però solo se non si tiene conto di quanto esposto nella relazione che accompagna il disegno di legge (https://api-idap.landtag-bz.org/doc/IDAP_715577.pdf). Tali difetti semplicemente non esistono, motivo per cui questa motivazione del rifiuto appare come un tentativo di creare incertezza e screditare. In ogni caso, d'intesa con l'“opposizione”, è stato deciso il rinvio per tentare di raggiungere un accordo. Le trattative tra maggioranza e minoranza inizieranno questa settimana.
L'impegno assunto dagli 8 partiti di attuare integralmente i due disegni di legge, poiché contengono comunque solo le modifiche minime necessarie, esclude qualsiasi compromesso che peggiori nuovamente la praticabilità della legge 22/2018 o la impedisca nuovamente.
L'Iniziativa per più democrazia EO ringrazia gli 8 partiti (Team K, Süd-Tiroler Freiheit, Grüne verdi verc, Freiheitliche, Freie Fraktion, Wir Bürger, PD, JWA), che prendono molto sul serio l'impegno assunto nei confronti dei cittadini e tra questi in particolare i primi firmatari dei due disegni di legge, Brigitte Foppa e Alex Ploner. In particolare, ringrazia l'assessora provinciale Ulli Mair, che, nonostante la sua appartenenza alla maggioranza e al governo provinciale, ha mantenuto la parola data, anteponendo la sua decisione di coscienza al mero mantenimento del potere. Esprimiamo il nostro rispetto alla consigliera provinciale Renate Holzeisen, che ha affrontato le sue perplessità in merito con un proprio disegno di legge sulla libera informazione e ha annunciato il suo voto favorevole. Un riconoscimento va anche al consigliere provinciale Thomas Widmann per la sua apertura nei confronti della questione. Fratelli d'Italia invece ha violato l'impegno preso nei confronti dei cittadini, perdendo così ogni credibilità. -
La petizione è stata inoltrata
il 08/10/2025Consegna della Lettera aperta di 34 organizzazioni e della petizione di 1.054 cittadine e cittadini al Presidente del Consiglio provinciale Arnold Schuler.
Viene chiesta una votazione libera, non soggetta a imposizioni di partito sui due disegni di legge presentati da 8 partiti in Consiglio prov. affinché vengano resi finalmente praticabili i diritti politici di codeterminazione.
Ieri, martedì 7/10, in vista dell'avvio della trattazione dei due disegni di legge è avvenuta la consegna al Presidente del Consiglio provinciale Arnold Schuler. Il messaggio che gli è stato consegnato in nome di 34 organizzazioni e 1.054 cittadine e cittadini:
- Da 24 anni ai cittadini altoatesini viene negato l'esercizio del diritto di codeterminazione politica garantito dalla Costituzione. Un esempio è la limitazione della cerchia delle persone autorizzate all'autenticazione delle firme di sostegno a richieste referendarie. Per 15 anni gli insegnanti e il personale sanitario, in quanto funzionari pubblici, sono stati incaricati a svolgere questa funzione senza problemi, ma nel 2021 il presidente della Provincia ha revocato loro questa competenza. In questo modo non è stato più possibile ricorrere nemmeno allo strumento più debole, ovvero la proposta di legge di iniziativa popolare. Allo stesso tempo, in Italia è stata introdotta la raccolta firme online! Per questo motivo, sono stati otto partiti che hanno presentato in Consiglio provinciale i disegni di legge da noi elaborati.
- In una lettera aperta, 34 organizzazioni e 1.054 cittadini chiedono con una petizione che, con l'approvazione dei due disegni di legge ora all'esame del Consiglio provinciale, vengano creati i requisiti minimi necessari per rendere applicabili gli strumenti referendari previsti dallo Statuto di autonomia.
- Chiediamo che la votazione avvenga nella forma come previsto dalla Costituzione e in conformità con il diritto dei consiglieri del Consiglio provinciale, come formulato sul sito web del Consiglio regionale:
“Anche per i componenti e le componenti del Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano vale la regola, tipica della democrazia rappresentativa, desumibile dall'articolo 67 della Costituzione e tecnicamente definita "divieto di mandato imperativo": in base a esso, il consigliere/la consigliera provinciale, in quanto rappresentante dell'intera popolazione della provincia di Bolzano e non solo dei propri elettori/delle proprie elettrici o comunque di partiti o di pressione variamente configurabili, non può ricevere né dagli uni né dagli altri indicazioni circa il modo in cui deve svolgere il suo mandato, ma è libero/a e indipendente, anche se comprensibilmente sarà portato/a a farsi carico, in particolare, delle esigenze e dei bisogni del suo elettorato.”
- Se anche questa volta la maggioranza di governo dovesse impedire l'applicabilità degli strumenti di democrazia diretta respingendo i due disegni di legge, dovrà aspettarsi che i cittadini dell'Alto Adige non esiteranno a rivolgersi alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo e alla Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite per far valere i propri diritti. Ne sono un esempio i cittadini italiani Michele De Lucia e Mario Staderini, che nel 2022, con l'introduzione della raccolta firme online, hanno ottenuto dalla Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite l'applicabilità del diritto di referendum previsto dalla Costituzione.
- Inoltre, tra tre anni ci saranno nuovamente le elezioni provinciali!
La discussione dei disegni di legge inizierà molto probabilmente giovedì 9 ottobre la mattina. Stamattina nel Palazzo del Consiglio prov. si è svolta oggi una conferenza stampa indetta dai 8 partiti che ora rendono possibile la trattazione dei due disegni di legge. -
Un grande e sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno firmato la petizione e hanno contribuito a raggiungere quota 1.000!
Solo una settimana fa temevamo di dover decidere se fosse controproducente consegnare 500 firme al Consiglio provinciale. Con oltre 1.000 firme, ora non c'è più alcun dubbio.
La consegna al presidente del Consiglio provinciale Arnold Schuler è prevista per domani, martedì, alle ore 14:15.
Il nostro messaggio che gli affideremo:
- Da 24 anni ai cittadini altoatesini viene negato l'esercizio del diritto di codeterminazione politica garantito dalla Costituzione. Solo un esempio è la limitazione della cerchia delle persone autorizzate all'autenticazione delle firme di sostegno a richieste referendarie. Per 15 anni gli insegnanti e il personale sanitario, in quanto funzionari pubblici, sono stati incaricati a svolgere questa funzione senza problemi, ma nel 2021 il presidente della Provincia ha revocato loro questa competenza. In questo modo non è stato più possibile ricorrere nemmeno allo strumento più debole, ovvero la proposta di legge di iniziativa popolare. Allo stesso tempo, in Italia peo è stata introdotta la raccolta firme online! Per questo motivo hanno dovuto intervenire otto partiti che hanno presentato in Consiglio provinciale i disegni di legge da noi elaborati.
- In una lettera aperta, 34 organizzazioni e 1.054 cittadini chiedono con una petizione che, con l'approvazione dei due disegni di legge ora all'esame del Consiglio provinciale, vengano creati i requisiti minimi necessari per rendere applicabili gli strumenti referendari previsti dallo Statuto di autonomia.
- Chiediamo che la votazione avvenga nella forma come previsto dalla Costituzione e in conformità con il diritto dei consiglieri del Consiglio provinciale, come formulato sul sito web del Consiglio regionale:
“Anche per i componenti e le componenti del Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano vale la regola, tipica della democrazia rappresentativa, desumibile dall'articolo 67 della Costituzione e tecnicamente definita "divieto di mandato imperativo": in base a esso, il consigliere/la consigliera provinciale, in quanto rappresentante dell'intera popolazione della provincia di Bolzano e non solo dei propri elettori/delle proprie elettrici o comunque di gruppi di interesse o di pressione variamente configurabili, non può ricevere né dagli uni né dagli altri indicazioni circa il modo in cui deve svolgere il suo mandato, ma è libero/a e indipendente, anche se comprensibilmente sarà portato/a a farsi carico, in particolare, delle esigenze e dei bisogni del suo elettorato.”.
- Se anche questa volta la maggioranza di governo dovesse impedire l'applicabilità degli strumenti di democrazia diretta respingendo i due disegni di legge, dovrà aspettarsi che i cittadini dell'Alto Adige non esiteranno a rivolgersi alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo e alla Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite per far valere i propri diritti. Ne sono un esempio i cittadini italiani Michele De Lucia e Mario Staderini, che nel 2022, con l'introduzione della raccolta firme online, hanno ottenuto dalla Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite l'applicabilità del diritto di referendum previsto dalla Costituzione.
- Inoltre, tra tre anni ci saranno nuovamente le elezioni provinciali!
La discussione dei disegni di legge inizierà mercoledì 8 ottobre. Chi ha tempo e voglia può seguirla dalla tribuna del pubblico. Vi comunicheremo l'orario esatto.
Ancora una volta, grazie di cuore a tutti e cordiali saluti.
s.i. del Direttivo dell'Iniziativa
Stephan Lausch