08.10.2025 klo 10.16
Consegna della Lettera aperta di 34 organizzazioni e della petizione di 1.054 cittadine e cittadini al Presidente del Consiglio provinciale Arnold Schuler.
Viene chiesta una votazione libera, non soggetta a imposizioni di partito sui due disegni di legge presentati da 8 partiti in Consiglio prov. affinché vengano resi finalmente praticabili i diritti politici di codeterminazione.
Ieri, martedì 7/10, in vista dell'avvio della trattazione dei due disegni di legge è avvenuta la consegna al Presidente del Consiglio provinciale Arnold Schuler. Il messaggio che gli è stato consegnato in nome di 34 organizzazioni e 1.054 cittadine e cittadini:
- Da 24 anni ai cittadini altoatesini viene negato l'esercizio del diritto di codeterminazione politica garantito dalla Costituzione. Un esempio è la limitazione della cerchia delle persone autorizzate all'autenticazione delle firme di sostegno a richieste referendarie. Per 15 anni gli insegnanti e il personale sanitario, in quanto funzionari pubblici, sono stati incaricati a svolgere questa funzione senza problemi, ma nel 2021 il presidente della Provincia ha revocato loro questa competenza. In questo modo non è stato più possibile ricorrere nemmeno allo strumento più debole, ovvero la proposta di legge di iniziativa popolare. Allo stesso tempo, in Italia è stata introdotta la raccolta firme online! Per questo motivo, sono stati otto partiti che hanno presentato in Consiglio provinciale i disegni di legge da noi elaborati.
- In una lettera aperta, 34 organizzazioni e 1.054 cittadini chiedono con una petizione che, con l'approvazione dei due disegni di legge ora all'esame del Consiglio provinciale, vengano creati i requisiti minimi necessari per rendere applicabili gli strumenti referendari previsti dallo Statuto di autonomia.
- Chiediamo che la votazione avvenga nella forma come previsto dalla Costituzione e in conformità con il diritto dei consiglieri del Consiglio provinciale, come formulato sul sito web del Consiglio regionale:
“Anche per i componenti e le componenti del Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano vale la regola, tipica della democrazia rappresentativa, desumibile dall'articolo 67 della Costituzione e tecnicamente definita "divieto di mandato imperativo": in base a esso, il consigliere/la consigliera provinciale, in quanto rappresentante dell'intera popolazione della provincia di Bolzano e non solo dei propri elettori/delle proprie elettrici o comunque di partiti o di pressione variamente configurabili, non può ricevere né dagli uni né dagli altri indicazioni circa il modo in cui deve svolgere il suo mandato, ma è libero/a e indipendente, anche se comprensibilmente sarà portato/a a farsi carico, in particolare, delle esigenze e dei bisogni del suo elettorato.”
- Se anche questa volta la maggioranza di governo dovesse impedire l'applicabilità degli strumenti di democrazia diretta respingendo i due disegni di legge, dovrà aspettarsi che i cittadini dell'Alto Adige non esiteranno a rivolgersi alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo e alla Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite per far valere i propri diritti. Ne sono un esempio i cittadini italiani Michele De Lucia e Mario Staderini, che nel 2022, con l'introduzione della raccolta firme online, hanno ottenuto dalla Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite l'applicabilità del diritto di referendum previsto dalla Costituzione.
- Inoltre, tra tre anni ci saranno nuovamente le elezioni provinciali!
La discussione dei disegni di legge inizierà molto probabilmente giovedì 9 ottobre la mattina. Stamattina nel Palazzo del Consiglio prov. si è svolta oggi una conferenza stampa indetta dai 8 partiti che ora rendono possibile la trattazione dei due disegni di legge.