Regio: Catania

Salviamo la Scogliera D'Armisi a Catania

Petitie is gericht aan
Sindaco di Catania, Consiglio comunale di Catania, Sovrintendenza di Catania

3.711 handtekeningen

93 %
4.000 voor collectiedoel

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93 %
4.000 voor collectiedoel
  1. Begonnen februari 2025
  2. Handtekeningenactie nog steeds 8 weken
  3. Overdracht
  4. Gesprek met ontvanger
  5. Beslissing
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Nieuws

24-11-2025 02:34

L'indirizzo per comunicare e collaborare con il Comitato per la difesa e la salvaguardia della Scogliera d'Armisi di Catania è:

comitatoarmisi@gmail.com

Comitato per la difesa e la salvaguardia della scogliera d'Armisi di Catania


22-11-2025 15:54

Care firmatarie e cari firmatari,

grazie a tutte e tutti voi abbiamo superato le 3500 firme e ci avviciniamo a quota 4000!
Possiamo farcela; è un traguardo importante!

Adesso si apre una nuova fase; una fase decisiva per il contrasto all'estensione dell'area del porto e per la promozione del nostro mare.
Abbiamo davanti alcune tappe fondamentali:

1) Intendiamo tenere una prima assemblea delle cittadine e dei cittadini interessati alla difesa dell'Armisi e dell'Acquicella.

2) Dopo l'assemblea vogliamo indire una conferenza stampa cittadina, insieme ad altre associazioni e realtà che a Catania stanno operando per evitare la distruzione di aree naturali e paesaggistiche uniche e di pregio.

Il "partito del cemento" (lo chiamiamo così, per semplicità) è una realtà.
Gli argomenti che usa sono più o meno sempre gli stessi (ne abbiamo parlato già, non vale la pena di ripeterli).
Purtroppo insieme a questi argomenti circolano informazioni e notizie che sono fuorvianti e per noi assolutamente errate sulla natura REALE del progetto e sulle sue CONSEGUENZE VERE E IRRIMEDIABILI.
Ci vuole un fact-checking, come si suol dire; cioè una "prova dei fatti" che faccia VEDERE in modo inequivocabile cosa potrebbe succedere nelle aree naturali interessate da questo progetto. Ed è ciò a cui stiamo lavorando, insieme al ricorso legale che a questo punto diventa inevitabile.
Dire oggi - ma immaginiamo che nessuno lo faccia - che l'effetto del progetto si vedrà appena si inizierà a realizzarlo, o che bisogna fare i buoni e mettersi a discutere intorno a un tavolo (dopo incontri, riunioni, appelli, assemblee pubbliche lunghe un anno), sarebbe imbarazzante (e scusate in generale se non pratichiamo la comicità involontaria; non ne abbiamo tempo).
I tempi del ricorso e della possibilità reale di opporsi al progetto così come approvato dall'Autorità portuale sono stretti: il resto sono, ahinoi, le solite chiacchiere.

Per queste ragioni chiediamo a chi è interessato a collaborare ai molti aspetti di questa battaglia di scrivere una mail indicando nome, cognome, recapito telefonico e disponibilità di tempo a: comitatoarmisi@gmail.com

Chi avesse già dato la sua adesione (e non deve per questo rinnovarla) verrà inserito, insieme a chi aderisce adesso, in una lista che sarà divisa in gruppi di lavoro (anche per curare le visite aperte sull'area di Armisi come di Acquicella e per altro ancora).

Speriamo che ci siano, tra i proponenti e gli oltre 3600 firmatari persone che possono dedicare del tempo a quella che è per tutti noi una battaglia di civiltà e vivibilità del nostro territorio.

Infine; a tante polemiche e opinioni varie ed eventuali, ci pare che abbia risposto, molto bene, proprio oggi, una delle firmatarie del progetto, con un messaggio pubblico (si può leggere anche sulla piattaforma) che riprendiamo per la sua lucida forza:

"La mia città merita rispetto, cure e persone che proteggano le sue bellezze naturali. Cementificare, sottraendo quel poco di verde e contatto con la Natura che rimane ai catanesi, non è soltanto eticamente riprovevole ma ci porterà sempre più in fondo alle classifiche per qualità e sostenibilità della vita in città. Chi potrebbe mai voler rimanere in una città idealmente circondata da mare e verde ma in cui non si respiri, non ci sia un giardino curato, degli spazi verdi usufruibili, palazzoni e sporcizia ovunque. Il tratto di mare che vogliamo difendere con queste firme fa parte delle meraviglie della nostra città e nessun politico minimamente interessato al suo benessere dovrebbe mai sfiorarlo."

Non c'è altro da aggiungere; confidiamo nelle vostre adesioni.

Comitato per la difesa e la salvaguardia della Scogliera d'Armisi di Catania


16-11-2025 00:00

Care firmatarie e cari firmatari,

come avevamo annunciato è online il documentario che il regista Marco Pirrello ha realizzato sulla Scogliera d'Armisi. Il titolo è "Com'è proficuo il mare".
Il documentario si trova su YouTube cliccando al link che segue:

youtu.be/L5rL_AfxkHU?si=-_txZI4gwsKcTAtZ

Ringraziamo di cuore Marco Pirrello che ha prestato generosamente la sua capacità di racconto e il suo raffinato sguardo di film-maker alla nostra causa (e per chi tra Voi volesse vedere i Suoi lavori, molto belli e conosciuti, rimandiamo al sito: www.marcopirrello.it/ ).

Il video vuole essere un primo momento di racconto della vita della Scogliera d'Armisi, al quale seguiranno altri momenti di documentazione e diffusione dei valori naturali, ambientali, naturalistici, sociali e turistici della Scogliera, così come dell'area dell'Acquicella. La foce dell'Acquicella infatti - area di grande valore faunistico e floristico, come diciamo da mesi - è egualmente e dolorosamente interessata dal progetto di piano regolatore portuale, con conseguenze che sarebbero devastanti (speriamo di potere documentare a breve anche la bellezza di questo luogo, all'inizio della nostra Playa, punto di arrivo di un grande parco naturale urbano che va da Monte Pò fino al mare e che costituisce un'occasione eccezionale di vera rinaturalizzazione del nostro territorio, già mangiato dal cemento fino alle sue povere ossa).

Vediamo dalle parole di esponenti politici nazionali e regionali che l'ampliamento del Porto è presentato come un'occasione di sviluppo senza la quale Catania non potrebbe vivere; un'occasione unica e irripetibile, grazie agli straordinari finanziamenti che arriveranno nei prossimi trent'anni.

Ci limitiamo, per ore, a chiarire due cose (per chi le vuole capire):

1) La petizione e le sue firmatarie e i suoi firmatari non si oppongono allo sviluppo del Porto di Catania. Saremmo felici che il Porto - chiuso da anni in modo incomprensibile alla città - diventasse bello e funzionale come altri porti in giro per l'Italia e il mondo. E saremo felici e festeggeremo quando arriveranno finanziamenti pubblici a questo fine, capaci di dare lavoro, sviluppo e legalità (perché senza legalità non c'è sviluppo, c'è ben altro) alle attività portuali. Ma sappiamo che questo può e deve accadere senza ampliare in modo indiscriminato l'area del porto a zone, fondamentali e di pregio, che non sono oggi dentro i limiti del porto stesso.

2) Ci addolora, ma non ci sorprende, sentir ripetere un vecchio ritornello, tipico della politica in Sicilia e nel Sud d'Italia, e che fa sempre così: "Se volete i soldi, se volete lo sviluppo, voi siciliani e meridionali, dovete cedere e svendere pezzi della bellezza naturale e storica del vostro territorio. Solo così arriverà il lavoro, il benessere e la felicità per tutti!".
E' un ritornello. Ed è vecchio.
Gli effetti di questo ritornello li abbiamo visti e li vediamo, sulle nostre coste, da Priolo e Melilli a Gela e Milazzo, solo per fare gli esempi più evidenti.
Pensiamo invece che solo salvaguardando e promuovendo la bellezza naturale si possa creare un benessere reale e duraturo, come accade in tante altre parti d'Italia e del mondo. Pensiamo per essere chiari, che solo realizzando un grande parco urbano lineare costiero, che dia accesso al mare e lo apra a turismo e cittadinanza, dalla Scogliera d'Armisi a Piazza Europa, Catania possa fare questa volta sì e finalmente un vero salto culturale, sociale ed economico.
Non è svasando centinaia di migliaia di metri cubi di cemento nel mare della città e delle sue cittadine e cittadini che verranno lo sviluppo e il benessere. E' il contrario, purtroppo.

Dunque questa è anche una battaglia per lo sviluppo; ma per uno sviluppo vero, armonico, duraturo (che non duri il tempo di lavori e cementi che non è detto finiscano mai); uno sviluppo che pensi alle prossime generazioni, che non faccia pagare alla città dei prezzi che non può più permettersi di pagare e che ha già pagato fino al fondo della sua anima (basta girare le spalle al mare e vedere cosa si è fatto di quel luogo meraviglioso che era Catania, da Corso dei Martiri in poi, negli ultimi settant'anni). Ora basta.

Una città che non gira più le spalle al mare, che usa il suo mare per aumentare benessere sociale, economico e ambientale, è possibile (e scusate se non ci inganna chi, come un disco rotto, dice il contrario, da troppo tempo).
Noi lavoriamo solo per questo.

COMITATO PER LA DIFESA E LA FRUIZIONE DELLA SCOGLIERA D'ARMISI DI CATANIA


08-11-2025 02:57

Care firmatarie e cari firmatari,

ieri, venerdì 7 novembre, si è tenuta la conferenza stampa nella sala consiliare di Palazzo degli Elefanti, tenuta dai comitati e dalle associazioni, e organizzata dal capogruppo dei 5stelle Graziano Bonaccorsi (che ringraziamo) insieme ad altri partiti delle opposizioni, per spiegare alla città le ragioni della nostra contrarietà al progetto di piano regolatore del porto approvato dal Comitato di gestione dell’ADSP lo scorso 29 ottobre.
Trovate un dettagliato resoconto con le interviste a questo link:
www.hashtagsicilia.it/2025/11/07/catania-crescono-i-segnali-dal-fronte-del-no-al-nuovo-piano-del-porto-approvato-il-29-ottobre-cosi-si-spezza-il-legame-tra-citta-e-mare/

A valle della conferenza stampa abbiamo appreso di questa presa di posizione, sostanzialmente favorevole al progetto di piano regolatore del porto, di un partito della locale opposizione, su cui ciascuna/o potrà farsi una propria idea:
www.facebook.com/share/p/1AcyFRKSZ2/

Negli scorsi giorni era arrivato anche da un esponente della maggioranza locale e regionale un appoggio all’attuale piano regolatore del porto:
www.facebook.com/share/r/1AoaRcKtA1/

Per quanto ci riguarda la nostra contrarietà al progetto è uscita fortemente consolidata dal confronto con le altre associazioni. Ci muoviamo dunque, se nulla muterà, verso le azioni legali e verso forme di promozione e diffusione dei valori naturalistici e sociali della Scogliera d’Armisi e del suo bacino d’acqua, e della foce dell’Acquicella e del suo ecosistema faunistico e floristico.

Vi informiamo che al Catania Film festival che si terrà al Centro Zo il prossimo venerdì 14 novembre verrà proiettato il documentario del regista Marco Pirrello sulla Scogliera d’Armisi dal titolo “Com’è proficuo il mare”.

Segnaliamo anche che alcune delle richieste di collaborazione al Comitato ed alcuni degli ultimi messaggi da voi inviati, ai quali non abbiamo potuto rispondere, si sono purtroppo perduti per dei problemi informatici. Invitiamo chi non avesse ricevuto risposta a rinnovare il messaggio.

Cari saluti


Comitato per la difesa e la fruizione della Scogliera d’Armisi di Catania


04-11-2025 09:22

Care firmatarie e cari firmatari,

come preannunciato, venerdì 7 novembre 2025 alle ore 10, presso la sala del Consiglio Comunale di Catania, si terrà una Conferenza Stampa che ha ad oggetto la proposta di nuovo PRG del Porto approvata dall’Autorità Portuale lo scorso 29 ottobre. La Conferenza Stampa è indetta congiuntamente dal Comitato per la difesa e la fruizione della Scogliera d’Armisi di Catania, LIPU Catania, Volerelaluna, WWF Sicilia nordorientale, Comitato di proposta per il Parco Territoriale Monte Po - Vallone Acquicella e Comitato Antico Corso. Interverranno i gruppi consiliari del Movimento 5stelle e del PD, e rappresentanti di AVS. Vi invitiamo a partecipare.

Comitato per la difesa e la fruizione della Scogliera d'Armisi di Catania


01-11-2025 07:03

Care e cari,
purtroppo abbiamo appreso che l'Autorità di Sistema Portuale ha approvato pochi giorni fa un Piano regolatore che non recepisce di fatto quasi per nulla le richieste della città. E questo nonostante i Decreti di ministeri e Regione, i pareri della Soprintendenza, le numerose richieste di comitati, associazioni e alcune forze politiche. Ma soprattutto nonostante migliaia di cittadine e cittadini abbiano detto chiaro cosa ne pensano di un mare fatto a pezzi e privatizzato. Per questa ragione insieme alle associazioni che vedrete di seguito abbiamo diffuso un comunicato, molto chiaro, duro, netto. Non è lo scenario che avremmo auspicato, anche se quello che sta accadendo non ci sorprende, purtroppo. Vi chiediamo di continuare a mobilitarVI e seguire ciò che sta accadendo, insistendo perché sempre più persone si informino e firmino la nostra mozione.
Promuoveremo una conferenza stampa con le altre associazioni e le forze politiche interessate e ve ne daremo notizia.
Di seguito il comunicato con preghiera di lettura e diffusione. Grazie
Il Comitato per la difesa e la fruizione della scogliera d'Armisi di Catania

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO SUL PIANO REGOLATORE DEL PORTO – COMITATO PER LA DIFESA E LA FRUIZIONE DELLA SCOGLIERA D’ARMISI – LIPU CATANIA– VOLERELALUNA - WWF SICILIA NORDORIENTALE – COMITATO DI PROPOSTA PER IL PARCO TERRITORIALE MONTE PO – VALLONE ACQUICELLA
1 novembre 2025

Apprendiamo con sconcerto che l’Autorità Portuale di Catania, il 29 ottobre 2025 ha approvato il nuovo PRG del porto di Catania, che avrebbe dovuto tenere conto dei suggerimenti, delle indicazioni, delle prescrizioni e raccomandazioni espressamente richiamati dal Decreto emesso dal Ministro dell’Ambiente di concerto con l’Assessore Regionale ai BB.CC. e IS nei giorni scorsi.
Quale superiore interesse pubblico ha indotto nella Autorità di Sistema Portuale una tale urgenza da approvare un PRP conforme a un Documento di Programmazione Strategica di Sistema (DPSS) ormai superato poiché non tiene conto dell’inserimento dei porti di Siracusa e Pozzallo nel medesimo sistema portuale?
Quale premura ha spinto l’Autorità di Sistema Portuale ad interpretare unilateralmente ed in silenzio le numerose e stringenti prescrizioni provenienti dalle autorità di tutela e ad apportare al precedente PRP le sole modifiche ritenute accoglibili?
Quali motivi la inducono ad evitare di aprire un dibattito serio e sereno con le tante componenti della società catanese interessate?
Cosa ne sarà della Scogliera d’Armisi nella nuova proposta di PRG, che elude del tutto le precise indicazioni contenute nel parere della Soprintendenza di Catania?
Cosa ne sarà della foce del Vallone Acquicella che ignora le precise indicazioni contenute nel parere della Soprintendenza di Catania?
Secondo quali input ha recentemente rilasciato concessioni a due società della logistica palesemente in contrasto con le previsioni del suo stesso Piano regolatore, una delle quali compromette il rapporto porto-città?
Dal comportamento dell’Autorità di Sistema Portuale si evince che ha inteso riservare al Consiglio Comunale di Catania un ruolo meramente marginale che ignora nella sostanza l’obbligo costituzionale di leale collaborazione tra le diverse istituzioni.
Alla luce dei documenti diffusi dall’Autorità di Sistema Portuale, quali allegati al verbale di deliberazione del Comitato di gestione n. 8 del 29/10/2025, chiediamo al Consiglio Comunale di convocare con la massima urgenza un’apposita riunione, invitando a parteciparvi l’Autorità portuale, i sindaci di Siracusa, Augusta e Pozzallo, in quanto rappresentanti di comunità direttamente interessate se non colpite dal provvedimento dell’Autorità Portuale.
Per quanto ci riguarda, prendiamo atto della mancata volontà di arrivare a un confronto reale e articolato con la cittadinanza e le associazioni del territorio. Data l’enormità del provvedimento approvato, con un PRP che appare comunque illegittimo nel pianificare aree esterne al perimetro di sua competenza (sottraendole così a quella del Consiglio Comunale) e nell’ignorare altri parti che invece le competono, e dato l’impatto gravissimo che tale provvedimento rischia di avere su beni comuni e interessi pubblici generali, non ci resta che valutare di adire la magistratura in ogni sede per evitare che si consumi un ennesimo scempio di Catania, del suo mare e della sua storia.

Comitato per la difesa e la fruizione della Scogliera d’Armisi di Catania
LIPU Catania
Volerelaluna
WWF Sicilia nordorientale
Comitato di proposta per il Parco Territoriale Monte Po - Vallone Acquicella


28-10-2025 10:15

In questi otto mesi di vita del “Comitato per la difesa e la fruizione della Scogliera d’Armisi di Catania”, è progressivamente cresciuta in noi la fiducia dell’esito positivo della battaglia intrapresa: giungere ad una profonda modificazione della proposta di PRG del Porto di Catania - avanzata dall’Autorità portuale e consentita dal Comune – che potrebbe comportare uno sversamento in mare e su una splendida scogliera lavica di origine preistorica più di ottocentomila metri cubi di cemento (tra banchine e nuovo molo) ai quali si sarebbero aggiunti i notevoli volumi da realizzare sulle banchine.
La fiducia è stata alimentata dalla partecipazione attiva di oltre 3000 cittadine e cittadini, che non si sono limitati a sottoscrivere la petizione, ma hanno manifestato in ogni modo di volerci essere, di volerne sapere di più per fare di più e meglio per salvare un bene ambientale, naturalistico, storico e paesaggistico che appartiene a ciascuna/o e a tutti. Il miracolo che solo la democrazia partecipata può realizzare: trasformare un grave pericolo in una grande opportunità.
In tante e tanti, nel corso della stagione balneare, ci hanno avvicinato per mettere a disposizione della nostra comune “bella causa” tempo e competenze. Un cittadino, ad esempio, ha effettuato uno splendido documentario sottomarino che attesta la varietà e la rarità delle specie vegetali, animali, geologiche presenti (altro che materassi e rifiuti). Ed un professionista della cinematografia ha realizzato (anche lui gratuitamente) un documentario che unisce testimonianze del passato e del presente, della natura e dell’umanità che popolano la Scogliera d’Armisi. Materiali preziosi, un inedito capitale sociale che sarà a disposizione dei cittadini, delle associazioni e delle istituzioni.
A tutte le istituzioni vogliamo dire con semplicità e chiarezza: è tempo, di mettere mano ad una autentica rielaborazione del PRG del Porto di Catania che - come dice testualmente il recente decreto del Ministero dell’Ambiente e dell’Assessorato regionale dei BB.CC. e IS - “deve tenere conto delle raccomandazioni, dei suggerimenti, delle condizioni e delle osservazioni espresse dalla Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale VIA-VAS” (art. 2), nonché di quelli espressi dall’Assessorato dei Beni Culturali e IS (art.3).
Poiché tali osservazioni, raccomandazioni, condizioni e suggerimenti non sono di poco conto, ma sono di sostanza e richiedono una riscrittura completa del PRG, nessuno pensi di trasformare questo delicato e importante passaggio per il presente e il futuro di Catania in un mero adempimento burocratico, “riservato” agli addetti ai lavori. Si apra un grande dibattito pubblico, dentro e fuori le sedi istituzionali e solo al termine di esso si assumano decisioni che auspichiamo positive e condivise. Chiediamo al Comune di assumere il ruolo di garante di una procedura che sia davvero trasparente e partecipata. Noi continueremo a fare la nostra parte.

Comitato per la difesa e la fruizione della scogliera d'Armisi di Catania


28-10-2025 10:11

In questi otto mesi di vita del “Comitato per la difesa e la fruizione della Scogliera d’Armisi di Catania”, è progressivamente cresciuta in noi la fiducia dell’esito positivo della battaglia intrapresa: giungere ad una profonda modificazione della proposta di PRG del Porto di Catania - avanzata dall’Autorità portuale e consentita dal Comune – che avrebbe comportato uno sversamento in mare e su una splendida scogliera lavica di origine preistorica più di ottocentomila metri cubi di cemento (tra banchine e nuovo molo) ai quali si sarebbero aggiunti i notevoli volumi da realizzare sulle banchine.
La fiducia è stata alimentata dalla partecipazione attiva di oltre 3000 cittadine e cittadini, che non si sono limitati a sottoscrivere la petizione, ma hanno manifestato in ogni modo di volerci essere, di volerne sapere di più per fare di più e meglio per salvare un bene ambientale, naturalistico, storico e paesaggistico che appartiene a ciascuna/o e a tutti. Il miracolo che solo la democrazia partecipata può realizzare: trasformare un grave pericolo in una grande opportunità.
In tante e tanti, nel corso della stagione balneare, ci hanno avvicinato per mettere a disposizione della nostra comune “bella causa” tempo e competenze. Un cittadino, ad esempio, ha effettuato uno splendido documentario sottomarino che attesta la varietà e la rarità delle specie vegetali, animali, geologiche presenti (altro che materassi e rifiuti). Ed un professionista della cinematografia ha realizzato (anche lui gratuitamente) un documentario che unisce testimonianze del passato e del presente, della natura e dell’umanità che popolano la Scogliera d’Armisi. Materiali preziosi, un inedito capitale sociale che sarà a disposizione dei cittadini, delle associazioni e delle istituzioni.
Alle istituzioni vogliamo dire con semplicità e chiarezza: è tempo, di mettere mano ad una autentica rielaborazione del PRG del Porto di Cataniache - come dice testualmente il recente decreto del Ministero dell’Ambiente e dell’Assessorato regionale dei BB.CC. e IS - “deve tenere conto delle raccomandazioni, dei suggerimenti, delle condizioni e delle osservazioni espresse dalla Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale VIA-VAS” (art. 2), nonché di quelli espressi dall’Assessorato dei Beni Culturali e IS (art.3).
Poiché tali osservazioni, raccomandazioni, condizioni e suggerimenti non sono di poco conto, nessuno pensi di trasformare questo delicato e importante passaggio per il presente e il futuro di Catania in un mero adempimento burocratico,“riservato” agli addetti ai lavori. Si apra un grande dibattito pubblico, dentro e fuori le sedi istituzionalie solo al termine di esso si assumano decisioni che auspichiamo positive e condivise. Chiediamo al Comune di assumere il ruolo di garante di una procedura che sia davvero trasparente e partecipata. Noi continueremo a fare la nostra parte.

Comitato per la difesa e la fruizione della scogliera d'Armisi di Catania


03-10-2025 02:13

IL confronto con le istituzioni e l'iter del progetto contestato richiedono ancora un confronto, mentre altre adesioni continuano ad arrivare


nuovo fine firma: 31/01/2026
firme al momento della modifica 3.213


13-09-2025 18:46

Care firmatarie e cari firmatari,
prima di parlare di cose più “serie”, da dove viene il nome “Scogliera dell’Armisi”?
Troviamo alcune informazioni in un utile volume su Catania, dal titolo 111 luoghi di Catania che devi proprio scoprire, scritto da Florinda Giannino e Marco Lo Curzio. Il “luogo da scoprire” numero 89 è proprio Il lido Scogliera d’Armisi. Citiamo da lì: “La Scogliera d’Armisi è il tratto di costa più vicino al centro urbano, interamente costituito da roccia lavica, e si estende per circa un chilometro dall’attuale piazza dei Martiri fino a Piazza Galatea, prima del borgo di San Giovanni li Cuti. L’origine è riconducibile alla seconda delle tre colate preistoriche che definirono la morfologia dell’intero insieme fondativo della città. Si tratta di un patrimonio naturale unico, con grotte, insenature e rilievi studiati per la complessa morfologia derivata dall’azione erosiva del mare nel tempo. Il suo nome è probabilmente una contrazione di Artemision, il tempio dedicato al culto di Artemide, che pare sorgesse in questa zona (...). A fine Ottocento, quando ancora le spiagge della Plaia erano difficilmente raggiungibili, su queste scogliere i catanesi organizzarono i primi stabilimenti balneari pubblici, costruendo su complessi sistemi di palafitte in legno le prime cabine e inaugurando un rituale che sarebbe diventato tradizione per generazioni di catanesi. Ancora oggi il lido propone l’esperienza del mare come allora, ritagliando in piena città uno spazio riservato, incastrato proprio sotto la stazione dei treni; vi si accede imboccando un tunnel seminascosto (…) in piazza Giovanni XXIII. Il sottopassaggio, percorso in penombra, ha il potere di lasciare lentamente la città alle spalle e predisporre all’unica prospettiva che si percepisce dal lido, verso un orizzonte di solo mare. Il lido è accessibile sempre, le tariffe sono contenute (…). L’idea è che una pausa al mare debba poter essere un piacere per tutti.”
Non c’è una parola da aggiungere, basta solo leggere e rileggere la felice descrizione di questo “mare per tutti”, che qualcuno vorrebbe trasformare in un mare di cemento e per pochi.
Quindi sarebbe svelato – ma il condizionale va usato in casi di fatti e nomi antichi – il mistero del toponimo. Armisi verrebbe da Artemision/Artemisi/Armisi, quindi dal nome della dea greca della accia, Artemide, che i romani chiamavano Diana. Molti elementi fanno pensare che sia così; elenchiamoli.
1) Il culto di Artemide era molto diffuso nella città da cui venivano i coloni Greci, Calcide, e in generale dalla Calcidica, la regione dell’antica Grecia che colonizzò Catania
2) Il culto di Artemide in età greca trova terreno fertile nella sicilia Orientale; c’è un importante Artemision a Siracusa, ma luoghi di culto di questa dea si trovano anche in altre città siciliane e reperti che testimoniano il culto di Artemide sono stati ritrovati in altri santuari catanesi di età greca.
3) Le zone che si affacciano al mare spesso sono dedicate dai Greci a santuari e templi, che servivano come luoghi di incontro con i navigatori; a Catania, qualche chilometro più a nord si trovava il tempio di Atena Longane, che darà il toponimo a Ognina
4) Infine, il culto di Artemide si lega a una tradizione del mito che vuole che le armi della dea fossero state forgiate nelle officine di Efesto, nelle grotte laviche dell’Etna (si veda E. Ciaceri, Culti e miti nella storia dell’antica Sicilia)
Così, troviamo questo testo sul sito Facebook dell’associazione Genius Loci : “Sin da IV secolo a.C. nella odierna Civita, nella vicinanza della attuale piazza dei Martiri, esisteva il tempio di Artemide, Artemision o Diana, la dea della caccia. Ne era vietato l’accesso alle donne sposate e le sue sacerdotesse dovevano essere vergini. Il tempio di Catania, in stile ionico, aveva il privilegio del diritto di asilo. Le feste dedicate alle dea, le artemisie, si svolgevano in aprile e per la grande affluenza di persone si trasformavano in un grande bazar all’aperto in cui si vendevano amuleti e simulacri del tempio e delle icone presenti. Il tempio fu distrutto dall’eruzione del 135 a.C., dando il nome alle scogliere del Larmisi. Ricostruito 10 anni dopo, durante l’avvento del cristianesimo fu abbandonato a sé stesso per essere poi seppellito dalle lave del 1381.”
Insomma, l'ipotesi del nome regge...
Adesso qualcosa di meno gradevole; trovate nell’articolo allegato la notizia che la società privata che aveva chiesto la concessione per costruire il porto chiede adesso i danni al comune e all'AdSP. Ma com’è possibile che tutti sono sicuri che questo porto che cancella la scogliera si deve fare? E cosa succederebbe se i danni li chiedessimo noi cittadini catanesi?
Intanto oggi la stagione del lido si chiude, ma non chiude la Scogliera e non chiudono le attività del Comitato, che continuerà ad aggiornarvi, a prendere firme e informarvi costantemente, su novità importanti, in arrivo...
A presto
Comitato della Scogliera d’Armisi di Catania


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