Region: Abruzja

Salviamo la Valle del Trigno – No a Schiavi 2 e agli impianti eolici distruttivi!

Petycja jest adresowana do
Consiglio regionale dell'Abruzzo

399 Podpisy

80 %
500 dla celu zbiórki

399 Podpisy

80 %
500 dla celu zbiórki
  1. Rozpoczęty marca 2025
  2. Kolekcja nadal > 3 tygodni
  3. Złożenie
  4. Dialog z odbiorcą
  5. Decyzja
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Aktualności

06.09.2025, 10:29

Abbiamo deciso di prolungarla perché:
1) servono più tempo e costanza per informare cittadini e comunità locali che ancora non conoscono i progetti;
2) nuove tappe di mobilitazione (passeggiate, incontri e dibattiti) daranno ulteriore forza e visibilità alla petizione;
3) un numero maggiore di firme renderà più incisivo il dialogo con Regione, Ministero e istituzioni competenti;
4) questa battaglia non è solo della Valle del Trigno: altri territori in Italia vivono la stessa emergenza. Unendo le voci, diventiamo più forti.
Insieme possiamo difendere ambiente, paesaggio e comunità da una transizione energetica speculativa e senza regole.


nuovo fine firma: 31.12.2025
firme al momento della modifica 389


14.08.2025, 10:18

Grazie all’impegno delle associazioni, dei cittadini e dell’analisi tecnica, il Comitato VIA ha rinviato il progetto Schiavi 2 alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, riconoscendo criticità importanti — tra cui l’effetto cumulo con impianti esistenti, la carente valutazione floristico-faunistica, l’impatto acustico, la vicinanza di abitazioni e l’insufficienza delle strade di servizio.

Il Comitato segnala numerose criticità, già evidenziate anche dal Centro Italico Safinim APS e dal Centro Studi Alto Vastese e Valle del Trigno ASD-APS:

• assenza di dati completi sul rilievo floristico;
• abitazioni a meno di 500 metri dagli aerogeneratori;
• necessità di valutare impatto acustico e interferenze con aree di alto valore ecologico.

Si contestano inoltre:

• studi troppo brevi, come quello sull’avifauna, privo di valutazioni sul rischio di collisione;
• quadro incompleto della viabilità esistente e dei lavori di adeguamento necessari;
• mancata analisi dell’effetto cumulo con altri impianti già presenti o autorizzati.

Altri aspetti da approfondire:

• fattibilità dell’intervento secondo le norme del Piano Stralcio di Bacino del fiume Trigno;
• impatti su fauna, viabilità locale e acustica.

«Il rinvio alla procedura di VIA è un passo fondamentale per garantire un esame completo, che consideri tutti gli aspetti ambientali e sociali. È una vittoria di chi difende il territorio da progetti speculativi che non tengono conto delle reali esigenze delle comunità locali».

L’azione congiunta del Centro Italico Safinim APS, del Centro Studi Alto Vastese e Valle del Trigno ASD-APS e di altri gruppi ha portato alla luce le criticità del progetto. Ora è il momento di riflettere su un futuro energetico sostenibile, nel rispetto dell’ambiente e delle comunità che lo abitano.


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