16/11/2025, 00:00
Care firmatarie e cari firmatari,
come avevamo annunciato è online il documentario che il regista Marco Pirrello ha realizzato sulla Scogliera d'Armisi. Il titolo è "Com'è proficuo il mare".
Il documentario si trova su YouTube cliccando al link che segue:
youtu.be/L5rL_AfxkHU?si=-_txZI4gwsKcTAtZ
Ringraziamo di cuore Marco Pirrello che ha prestato generosamente la sua capacità di racconto e il suo raffinato sguardo di film-maker alla nostra causa (e per chi tra Voi volesse vedere i Suoi lavori, molto belli e conosciuti, rimandiamo al sito: www.marcopirrello.it/ ).
Il video vuole essere un primo momento di racconto della vita della Scogliera d'Armisi, al quale seguiranno altri momenti di documentazione e diffusione dei valori naturali, ambientali, naturalistici, sociali e turistici della Scogliera, così come dell'area dell'Acquicella. La foce dell'Acquicella infatti - area di grande valore faunistico e floristico, come diciamo da mesi - è egualmente e dolorosamente interessata dal progetto di piano regolatore portuale, con conseguenze che sarebbero devastanti (speriamo di potere documentare a breve anche la bellezza di questo luogo, all'inizio della nostra Playa, punto di arrivo di un grande parco naturale urbano che va da Monte Pò fino al mare e che costituisce un'occasione eccezionale di vera rinaturalizzazione del nostro territorio, già mangiato dal cemento fino alle sue povere ossa).
Vediamo dalle parole di esponenti politici nazionali e regionali che l'ampliamento del Porto è presentato come un'occasione di sviluppo senza la quale Catania non potrebbe vivere; un'occasione unica e irripetibile, grazie agli straordinari finanziamenti che arriveranno nei prossimi trent'anni.
Ci limitiamo, per ore, a chiarire due cose (per chi le vuole capire):
1) La petizione e le sue firmatarie e i suoi firmatari non si oppongono allo sviluppo del Porto di Catania. Saremmo felici che il Porto - chiuso da anni in modo incomprensibile alla città - diventasse bello e funzionale come altri porti in giro per l'Italia e il mondo. E saremo felici e festeggeremo quando arriveranno finanziamenti pubblici a questo fine, capaci di dare lavoro, sviluppo e legalità (perché senza legalità non c'è sviluppo, c'è ben altro) alle attività portuali. Ma sappiamo che questo può e deve accadere senza ampliare in modo indiscriminato l'area del porto a zone, fondamentali e di pregio, che non sono oggi dentro i limiti del porto stesso.
2) Ci addolora, ma non ci sorprende, sentir ripetere un vecchio ritornello, tipico della politica in Sicilia e nel Sud d'Italia, e che fa sempre così: "Se volete i soldi, se volete lo sviluppo, voi siciliani e meridionali, dovete cedere e svendere pezzi della bellezza naturale e storica del vostro territorio. Solo così arriverà il lavoro, il benessere e la felicità per tutti!".
E' un ritornello. Ed è vecchio.
Gli effetti di questo ritornello li abbiamo visti e li vediamo, sulle nostre coste, da Priolo e Melilli a Gela e Milazzo, solo per fare gli esempi più evidenti.
Pensiamo invece che solo salvaguardando e promuovendo la bellezza naturale si possa creare un benessere reale e duraturo, come accade in tante altre parti d'Italia e del mondo. Pensiamo per essere chiari, che solo realizzando un grande parco urbano lineare costiero, che dia accesso al mare e lo apra a turismo e cittadinanza, dalla Scogliera d'Armisi a Piazza Europa, Catania possa fare questa volta sì e finalmente un vero salto culturale, sociale ed economico.
Non è svasando centinaia di migliaia di metri cubi di cemento nel mare della città e delle sue cittadine e cittadini che verranno lo sviluppo e il benessere. E' il contrario, purtroppo.
Dunque questa è anche una battaglia per lo sviluppo; ma per uno sviluppo vero, armonico, duraturo (che non duri il tempo di lavori e cementi che non è detto finiscano mai); uno sviluppo che pensi alle prossime generazioni, che non faccia pagare alla città dei prezzi che non può più permettersi di pagare e che ha già pagato fino al fondo della sua anima (basta girare le spalle al mare e vedere cosa si è fatto di quel luogo meraviglioso che era Catania, da Corso dei Martiri in poi, negli ultimi settant'anni). Ora basta.
Una città che non gira più le spalle al mare, che usa il suo mare per aumentare benessere sociale, economico e ambientale, è possibile (e scusate se non ci inganna chi, come un disco rotto, dice il contrario, da troppo tempo).
Noi lavoriamo solo per questo.
COMITATO PER LA DIFESA E LA FRUIZIONE DELLA SCOGLIERA D'ARMISI DI CATANIA