Petiția este adresată către:
Segreteria di Stato della migrazione (SEM) e autorità federali svizzere competenti in materia di espulsione e diritti fondamentali
Chiediamo alle autorità svizzere di sospendere immediatamente l’espulsione di Taha, riesaminare il suo caso tenendo conto del suo percorso di integrazione, della crescita in Svizzera fin dall’infanzia e del cambiamento dimostrato, e consentirgli di restare nel Paese che è a tutti gli effetti la sua casa.
motive
Questa petizione è importante perché riguarda il diritto fondamentale di una persona a non essere sradicata dal Paese in cui è cresciuta.
Taha è arrivato in Svizzera all’età di 6 anni, fuggendo dalla guerra in Iraq. Qui ha fatto le scuole, imparato la lingua, lavorato e costruito tutta la sua vita. Non ha legami reali con l’Iraq, mentre la Svizzera è l’unico Paese che conosce come casa.
Durante l’adolescenza Taha ha vissuto una situazione familiare violenta ed è stato affidato allo Stato. In quel periodo ha subito continui spostamenti e una mancanza di stabilità che hanno inciso profondamente sul suo percorso. Gli errori commessi in giovane età non vengono negati, e sono già stati pagati con una condanna penale.
Nonostante un reale percorso di cambiamento, lavoro stabile e nessun reato dopo la scarcerazione, Taha si trova oggi detenuto amministrativamente in attesa di espulsione. Questa misura rappresenta una seconda punizione sproporzionata, applicata unicamente a causa della sua nazionalità.
L’espulsione viola il principio di proporzionalità e il diritto al rispetto della vita privata e familiare sancito dall’art. 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Difendere Taha significa difendere una Svizzera giusta, umana e coerente con i propri valori.
Zbog toga jer stvarno ne zasluzuje biti izbacen, unistit ce mu se buducnost.