A nome della Confederazione nazionale Coldiretti e della Fondazione Campagna amica, corredata di 120 mila firme, sulla normativa europea concernente l'etichettatura per l'origine degli alimenti 

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Petitionsausschuss des Europäischen Parlaments
13 Tukeva 13 sisään Euroopan unioni

Keräys valmis

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  1. Aloitti 2020
  2. Keräys valmis
  3. Valmistele hakemus
  4. Vuoropuhelu vastaanottajan kanssa
  5. Päätös

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I petenti s'inquietano per il contenuto della bozza di regolamento di esecuzione del Regolamento 1169/2011, in materia di etichettatura alimentare. A loro parere, la normativa in corso di elaborazione delude le aspettative dei consumatori (che hanno partecipato alla consultazione pubblica conclusasi il 1/2/18), volte ad ottenere maggiori informazioni quando il Paese d’origine o il luogo di provenienza indicato per un alimento non è lo stesso di quello del suo ingrediente primario (superiore al 50%). Nella fattispecie in questione, il regolamento base demanda a quello esecutivo la disciplina appropriata (vedi articolo 26, paragrafi 3 e 8). Tuttavia, nella bozza di regolamento esecutivo, la Commissione non avrebbe rispettato i limiti della deroga ad essa conferita dal co-legislatore europeo; in particolare, esonerando dall'obbligo d'indicare la diversa origine dell'ingrediente primario i titolari di marchi registrati e, più in generale, rimettendo alla volontà dell'imprenditore le modalità di adempimento di tale obbligo, lasciando alla sua scelta discrezionale il grado di precisione delle informazioni sull'origine degli ingredienti primari. Paradossalmente, tali informazioni, per quanto riguarda gli alimenti che beneficiano di una designazione geografica, riconosciuta come indicazione geografica protetta (IGP), sarebbero più lacunose di quelle concernenti alimenti privi di riferimenti geografici. Inoltre, dopo l'entrata in vigore del nuovo regolamento esecutivo (attesa per aprile 2019) decadrebbero i decreti nazionali sull'origine di certi prodotti, quali i lattiero-caseari, miele, frutta-ortaggi, pece e carni bovine, col rischio per il consumatore di una diluizione delle informazioni che attualmente ne tracciano l'origine. Per questi motivi, i petenti chiedono alla Commissione di eliminare le deroghe in questione e al Parlamento europeo di avere voce in capitolo anche sul contenuto del regolamento esecutivo.

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