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Tutti i sindacati Confederali e di Base
Centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici, giovani, famiglie, cittadini e cittadine, indignati per il genocidio che si continua a perpetrare a Gaza hanno oggi manifestato in tutta Italia, in tutte le città, come da tanto tempo non si vedeva. Un enorme movimento - che si è messo in moto e che si allarga di giorno in giorno - si congiunge idealmente con quello del popolo spagnolo, che ha costretto a fermare la Vuelta, perché era presente la squadra israeliana; con le numerose denunce, che hanno portato la Corte penale internazionale ad emanare un mandato di cattura per i vertici del governo israeliano; con i lavoratori e le lavoratrici dei porti di Ravenna, Genova, Catania, di Francia e Marocco, che rifiutano di imbarcare i container destinati ad Israele.
Questa volontà popolare, questo grido di indignazione chiede che si faccia ora, subito, tutto il possibile per fermare il genocidio.
Il silenzio è complicità. Ciò che sta accadendo è una tragedia di proporzioni mai viste dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Un popolo sta per scomparire ad opera di uno Stato che può agire impunemente perché il nostro mondo non vuole fermarlo. E allora dobbiamo assumerci la responsabilità di farlo noi.
Stop al genocidio: solo sanzioni e isolamento di Israele potranno spingere Netanyahu e il suo esercito ad arrestare questo massacro.
Il governo italiano - il cui vice premier può impunemente e contro ogni evidenza sostenere il "diritto alla difesa" di Israele – è a tutti gli effetti complice. Solo una grande mobilitazione popolare può fermarlo. Per questo riteniamo urgente una giornata di sciopero e mobilitazione unitaria dell’Italia della pace e del disarmo, che intervenga in maniera capillare a fermare tutte le attività produttive e tutti i servizi (scuola, sanità, trasporti ...), paralizzando il Paese, puntando un indice accusatore sulla priorità accordata al profitto rispetto alla vita umana. Soltanto ora in tutta Europa, sotto la pressione delle mobilitazioni, cominciano ad essere pronunciate parole di apparente sdegno e condanna; parole vuote, prive di conseguenza pratica, mentre la maggior parte dei governi - compreso il nostro - continua a sostenere finanziariamente e militarmente l'atroce pulizia etnica dei palestinesi.
La responsabilità delle organizzazioni democratiche, dei lavoratori e delle lavoratrici, è quella di lottare subito, nell'𝐮𝐧𝐢𝐭𝐚̀, per la 𝐫𝐨𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐫𝐞𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢𝐩𝐥𝐨𝐦𝐚𝐭𝐢𝐜𝐚, 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐚, 𝐞𝐜𝐨𝐧𝐨𝐦𝐢𝐜𝐚, 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐞𝐫𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐈𝐬𝐫𝐚𝐞𝐥𝐞.
Dal mondo della Scuola parte un appello accorato a tutte le organizzazioni:
chiediamo uno sciopero generale e unitario per imporre al governo di rompere immediatamente tutte le relazioni con Israele.
Non è il momento della semplice condanna, men che meno quello della divisione.
Mentre Gaza muore sotto i nostri occhi, in questa fase indicibile, apocalittica e distruttiva dell'intera storia umana, steccati, incomprensioni e preclusioni sono semplicemente inaccettabili.
La distruzione delle scuole di Gaza, e – con esse – delle vite e del futuro di decine di migliaia di bambine e bambini, di giovani innocenti gazawi lo esigono.
Questa è una chiamata di emergenza, l’ultima possibile.
22 settembre 2025
Primi promotori e prime promotrici dell'Appello:
Valeria Allocati (TN), Marina Boscaino (RM), Rita Campioni (PV), Luca Cangemi (CT), Maria Teresa Capozza (BA), Renato Caputo (RM), Giovanni Carosotti (MI), Alessandra Catalani (AN), Giovanni Ceschi (TN), Giovanni Cocchi (BO), Francesco Cori (RM), Carmen D’Anzi (PZ), Lillo Fasciana (CL), Chiara Giacometti (TO), Monica Grilli (TO), Tonia Guerra (BA), Rossella Latempa (VR), Paolo Limonta (MI), Michela Lupi (TN), Luca Malgioglio (RM), Marco Meotto (TO), Giorgio Monestarolo (TO), Dianella Pez (UD), Mauro Presini (FE), Renata Puleo (RM), Marcella Raiola (NA), Roberta Roberti (PR), Massimo Sabbatini (RM), Maria Grazia Sala (MI), Carlo Salmaso (PD), Terry Silvestrini (TO), Orazio Sturniolo (BO), Eliseo Tambone (BA), Giuseppina Todarello (RM), Lorenzo Varaldo (TO), Giulia Venia (BS), Davide Viero (VI), Roberto Villani (RM)
No Meloni day, studenti in piazza contro il governo... Firmate tutti la petizione qui contro il governo 👇
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